Sono molti i giocatori di tennis di tutte le categorie che durante la partita mangiano banane. Il primo campione a ricorrere ad esse fu Michelino Chang, l’americano di origine cinese, di gamba corta ma rapida. L’abitudine si è poi diffusa a tutti i livelli, tanto che oggi nei bar di alcuni club, oltre agli integratori, sono in vendita anche questi frutti.
<b>Ma ha senso assumere la banana durante la partita?</b>
Essa è costituita per circa i tre quarti da acqua; e l’acqua è certamente utile a chi sta giocando a tennis e, dunque, ne perde con il sudore. Ma non avrebbe senso la scelta della banana per la reidratazione, anche perché in un morso di essa di acqua ce ne sono 10 grammi o poco più, quanta cioè se ne perde in alcune decine di secondi o in pochi minuti, secondo le caratteristiche individuali e, soprattutto, secondo le condizioni ambientali, in particolare dei livelli di temperatura, di umidità e di irraggiamento solare.
La banana, però, è anche ricca di carboidrati. Soltanto una piccola parte di essi (lo 0,5% del peso della parte edibile) è rappresentata da fibre che, non venendo digerite, non possono neppure essere assimilate. Il 15,5%, invece, è costituito da carboidrati disponibili, molti sotto forma di zuccheri, fra i quali prevale il saccarosio, ossia lo zucchero da cucina. Come fornitore di energia nel corso della partita, dunque, la banana potrebbe andare bene. Ma in un’ipotetica classifica delle sostanze che sono vantaggiose al tennista per avere un apporto di carboidrati, di certo la banana non è ai primissimi posti. La sua permanenza nello stomaco, infatti, è prolungata e i tempi di digestione non sono così rapidi da permettere un assorbimento veloce di tutti i carboidrati stessi. L’assimilazione completa, anzi, avverrà certamente dopo che il giocatore avrà finito la partita e avrà fatto la doccia!
C’è anche chi sostiene che il più importante vantaggio della banana è quello di fornire una gran quantità di potassio. Ma, a parte il fatto che anche altri frutti ne danno quantitativi analoghi o superiori, non è durante la partita che si deve pensare a tale minerale. Mentre si sta giocando è senz’altro utile reintegrare le perdite, oltre che del potassio, di altri tre minerali: il sodio, il magnesio e il cloro. Quello che deve avere la priorità, in ogni caso, è il sodio. Se si assume poco sodio e tanto potassio, non si risolvono i problemi che derivano dalle perdite degli elettroliti con il sudore; semmai si aumentano. Quando nel nostro corpo c’è molto potassio e poco sodio, per esempio, è più probabile l’insorgenza dei crampi.
La banana, in definitiva, è un frutto buono, capace – fra l’altro – di fornire vitamina C e vitamina A, assai più comodo da mangiare di altri tipi di frutta. Ma non me la sentirei mai di proporne l’uso durante una partita di tennis.